Perchè un solo microfono per riprendere tutta la batteria?
In realtà ci sono diverse situazioni in cui usare un solo microfono può essere utile e sufficiente:
- vogliamo registrare le prove della nostra band e non abbiamo voglia di riempire la sala di microfoni e cavi, o magari non abbiamo tanti canali a disposizione nel mixer
- vogliamo registrare in presa diretta un brano suonato con tutta la band e ci serve ottenere un buon suono di batteria limitando al massimo il numero di microfoni in sala per evitare il più possibile i rientri
- vogliamo registrarci mentre studiamo o stiamo facendo un video veloce e vogliamo ottenere un bel suono senza impazzire a microfonare ogni tamburo e soprattutto senza usare il microfono del nostro smartphone che fa sempre abbastanza schifo
- siamo dal vivo e ci siamo dimenticati il nostro set di microfoni in sala prove ma abbiamo comunque bisogno di amplificare il nostro strumento al meglio
Queste sono solo alcune situazioni che mi vengono in mente ma ci sono indubbiamente altri mille scenari.
Proprio perchè spesso sono situazioni di emergenza o registrazioni "al volo", ho deciso per questo test di usare il coltellino svizzero dei microfoni: lo SHURE SM57 .
Lo Shure SM57 è un microfono dinamico che hanno quasi tutti, è super versatile, si può usare praticamente per riprendere qualunque strumento, dagli amplificatori delle chitarre, ai tamburi, alla voce e ha un costo che si aggira intorno ai 100€.
Per tutti questi motivi consiglio a tutti di averne sempre uno con sè, è abbastanza sottile da stare anche nella sacca delle bacchette.
Passiamo al test:
- microfono a circa un metro dalla batteria, ad altezza rullante, puntato verso il centro del set. In questo modo abbiamo un suono buono generale, con cassa molto presente ma suono generale molto "aperto", poco asciutto.
- microfono alla stessa distanza ma ad altezza "orecchie". In questo modo limitiamo un pochino la cassa e avremo un suono un po' più brillante, prendendo meglio anche i piatti. Questo è il suono più simile a quello che percepisce chi ci ascolta, proprio per la posizione del microfono che simula un eventuale ascoltatore che sta davanti a noi. Abbiamo un buon suono generale ma sempre poca definizione.
- microfono in alto, sopra alla batteria, puntato verso il centro del rullante. Suono più asciutto, più definito, buon rullante, buon suono generale, cassa un po' sacrificata
- Posizione "del rompiballe": microfono posizionato dietro di noi, sul lato desto, altezza circa della nostra testa, puntato verso il rullante. Questa è la tipica posizione che assume il rompiballe di turno che ci viene vicino e decide di parlarci e farci domande inutili proprio mentre stiamo suonando dal vivo! Bisogna ammettere però che in questa posizione otteniamo davvero un bel suono, asciutto e definito, cassa con più "punta" perchè viene ripresa dalla pelle battente.
- "Ginocchio destro", tecnica "Wurst"... ci sono mille nomi (e mille paternità) per questa tecnica che consiste nel posizionare il microfono in mezzo ai tamburi, puntato verso il ginocchio destro, a una distanza il più possibile uguale da ogni tamburo. Ottima definizione dei suoni, ne risentono un po' i piatti, cassa sempre poco "cicciona".
Ovviamente ognuna di queste tecniche ha dei Pro e dei Contro ma vale la pena provarle ed essere sempre pronti in ogni situazione, con un solo microfono si può fare davvero tanto!